mercoledì 25 marzo 2015

Finanziamenti europei e impresa sociale.

Oggi posto un articolo non mio ma che ho letto e ho trovato interessante.
E' stato pubblicato sulla rivista "Impresa sociale" pubblicazione del gruppo CGM, autrice la dott. ssa Denise Florean. Anche se pubblicato nel Novembre 2014 da una lettura approfondita dell'argomento.
Il link dell'articolo è questo:

http://www.rivistaimpresasociale.it/component/k2/item/101-imprese-sociali-e-finanziamenti-europei-quale-rapporto-il-caso-del-veneto/101-imprese-sociali-e-finanziamenti-europei-quale-rapporto-il-caso-del-veneto.html?start=2

Riporto a seguire le conclusioni.


Conclusioni
La trattazione ha evidenziato come la capacità di crescita ed evoluzione delle imprese sociali sia da considerarsi intimamente connessa alla disponibilità di risorse da investire in progettazione innovativa. La stessa Unione Europea ha tenuto in considerazione questo fattore nel processo di elaborazione delle nuove misure a sostegno dell’imprenditoria sociale nel prossimo settennio di programmazione (2014-2020). La nuova programmazione dei fondi strutturali metterà a disposizione significative risorse economiche che dovranno essere allocate in modo mirato; per questo si rende necessario per le imprese sociali europee un sforzo significativo nel tentativo di intercettarle.
L’analisi svolta sul campione veneto ha messo in luce un quadro piuttosto critico. Con qualche eccezione, le cooperative sociali venete sembrerebbero maggiormente portate alla progettazione su scala locale, in forza delle proprie caratteristiche strutturali e della forma mentis dell’attuale classe dirigente; sembra infatti questa la strada più semplice e sperimentata per acquisire risorse aggiuntive da dedicare all’implementazione di progetti ad alta vocazione sociale, coerenti con la mission cooperativa. Non sembra invece radicata la convinzione di poter realizzare progetti sociali guardando direttamente all’Europa come soggetto finanziatore; le difficoltà nel garantire aspetti di transnazionalità - spesso richiesti nei progetti europei - sembrerebbe essere un deterrente per un cambio di mentalità. Le cooperative intervistate si muovono nell’ambito della progettazione europea soprattutto con il Programma Operativo Regionale, riducendo così i margini di complessità di gestione, non sentendosi ancora adeguatamente attrezzate per le sfide di una progettazione più ampia.
L’Unione ha sicuramente fatto un grande passo nella programmazione di linee di finanziamento ottimali per le imprese sociali, a partire dai fondi FESR e FSE. L’introduzione di strumenti quali il Social Impact Accelerator, la messa a punto del nuovo Programma per l’Occupazione e l’Innovazione Sociale (EaSI) e la promozione del concetto di innovazione sociale all’interno di complessi programmi di finanziamento quali Horizon 2020 sono misure importanti, ma forse premature per una parte della cooperazione sociale italiana (quanto meno quella veneta). E’ probabile che alle imprese sociali serva qualche tempo per riorganizzare le proprie risorse e competenze, al fine di essere attrezzate e competitive a livello europeo. L’attenzione dei policy maker europei non è mai stata tanto concentrata sui bisogni delle imprese sociali come in questi ultimi tre anni; il che lascia presagire esistano ulteriori margini di miglioramento delle politiche ad esse rivolte fino a portare, in tempi maturi, al pieno utilizzo delle misure finanziarie stanziate.

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