lunedì 18 maggio 2015

Attuazione dei POR FESR regionali a poco più di sei mesi dal termine ultimo e prospettive future.





POR FESR 2014 - 2020

Una delle fonti più certe di tutto il sistema dei finanziamenti UE ai vari Stati Membri sono le erogazioni che la Commissione Europea fa in risposta alle declinazioni locali delle strategie europee. Questi documenti sono i POR (Piani Operativi Regionali). Tutte le Regioni europee eseguono, relativamente ad ogni periodo previsto di programmazione, il loro POR suddiviso per fondi, cioè ad esempio POR FSE o POR FESR.
La commissione ha la facoltà di non approvare i singoli POR Regionali, sulla base di rilievi di vario tipo evidenziati sulle proposte regionali. E quindi di richiedere, miglioramenti, spiegazioni, integrazioni ecc. Di norma questo processo porta a ritardi intorno ai sei mesi.

Quando questo processo è concluso, i soldi previsti, vengono erogati e sono nella disponibilità Regionale. La Regione beneficiaria, come previsto nel POR approvato, cofinanzia le azioni con risorse proprie, raddoppiando il budget.
A questo punto le varie amministrazioni Regionali una parte (piccola) la spendono su progetti definiti “a Regia Regionale”, ossia di interesse primario dove il leader partner è la Regione, ed il resto li distribuisce in svariate call già elencate nella redazione del POR.
Il POR FESR è sicuramente di interesse notevole in quanto è quello finalizzato a opere e interventi strutturali. PMI, mobilità, costruzioni, manufatturiero ecc… sono settori che fra gli altri beneficiano di questi soldi.
Ossia, che “potrebbero” beneficiare di questi soldi. Perché nemmeno questi riusciamo a spenderli tutti.

Il nuovo POR FESR  2014 – 2020 VENETO è stato proposto alla UE con una richiesta di finanziamento UE, esclusiva per il Veneto, di 300 milioni di Euro  A questa farà da cofinanziamento una uguale erogazione e destinazione di fondi da parte dell’amministrazione Regionale del Veneto. (per uno stanziamento totale di circa 600 milioni di euro).

In questa proposta, seguendo le direttive UE e i modelli proposti, ha elaborato un documento specifico con un percorso partecipativo, chiamato RIS3, che descrive la Smart Specialisation Strategy ossia la strategia per la ricerca e l’innovazione della Regione del Veneto (che ragiona e si riferisce a circa 167 milioni di Euro del totale stanziamento UE, in riferimento a 2 degli assi prioritari, rispetto al totale di 11 presentati da modello della commissione UE).
Attraverso un percorso partecipato di “tavoli di concertazione”e di workshop con diversi stakeholders regionali con tutte le categorie, la Regione ha elaborato alcuni obiettivi espressi in questa strategia:

• potenziare e rendere più efficace il sistema di innovazione regionale
• incrementare l’attività di ricerca e innovazione nelle imprese
• aumentare l’incidenza delle specializzazioni produttive e innovative nel sistema economico
regionale
• favorire le forme di aggregazione tra imprese e soggetti della ricerca, nonché sostenere
servizi per l’innovazione a favore di imprese e cittadini
• Incrementare le attività di ricerca applicata .

Agroalimentare, Manifatturiero, Creatività, Vita sostenibile sono quattro macroaree di intervento nei quali, secondo il lavoro dei tecnici regionali, verranno ad agire KETs e driver d’innovazione.

Secondo il nuovo schema ogni regione doveva presentare, unitamente ad una proposta con evidenti parametri di partecipazione (“dal basso”), anche una VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che assicurasse la sostenibilità ambientale delle azioni previste e finanziabili nel POR FESR 2014 – 2020.


Tempi del POR FESR 2014 - 2020 Veneto.

Dal sito della Regione del Veneto http://partenariato.regione.veneto.it/ 
“LA FASE DI NEGOZIATO CON LA COMMISSIONE EUROPEA
A seguito delle osservazioni trasmesse dalla Commissione Europea il 21/10/2014 sulla proposta di POR FESR 2014-2020 presentata dalla Regione del Veneto e inviata formalmente  il 21/07/2014, si è aperta la fase di negoziazione, che coinvolge anche i competenti Ministeri e che porterà alla modifica del testo e alla sua successiva approvazione con decisione della Commissione Europea.
 L’Autorità di Gestione, autorizzata dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta, come prescritto dalla Legge Regionale 20/2011, sta conducendo tale negoziato necessariamente nel rispetto della linea politica che ha portato alla definizione degli obiettivi e delle strategie della proposta di POR, già delineati e condivisi con il partenariato regionale. Un primo incontro con i referenti della Commissione Europea e del Ministero dell’Economia e delle Finanze si è tenuto a Venezia il giorno 11/11/2014, a cui sono seguiti numerosi contatti e scambi di informazioni.
 L’Autorità di Gestione  prevede di inviare entro fine gennaio/inizio febbraio una prima ipotesi di revisione del POR FESR 2014-2020 (quella descritta in questo post ndr) con l’obiettivo di pervenire all’approvazione da parte della Commissione Europea nel secondo trimestre del 2015.” 
Cioè plausibilmente entro Giugno 2015.

In maniera assolutamente personale, ipotizzo, se non a fronte di innovativi sforzi della futura nuova giunta Regionale, qualunque orientamento politico avrà, che, ricevuta una “probabile” approvazione dalla UE entro giugno 2015, i primi bandi operativi e le prime call regionali non saranno on line prima di Gennaio 2016, (valutando che occorrono cinque o sei mesi per preparare i bandi) e cioè con due anni di ritardo rispetto al programma 2014 – 2020. “

Situazione delle altre regioni del nord Italia.

Regione Lombardia: con decisione C(2015) 923 final del 12 Febbraio 2015 la UE ha approvato il POR FESR 2014 – 2020 Lombardia che prevede lo stanziamento di 485,2 milioni di Euro, ed una medesima cifra stanziata dalla Regione Lombardia, per un totale di 970,4 Milioni di Euro.

Regione Piemonte: con Decisione di Esecuzione CCI 2014IT16RFOP014 del 12 Febbraio 2015, la UE approva il POR FESR Piemonte. Lo stesso ha una dotazione finanziaria totale di circa 907 milioni di Euro, di cui il 50% stanziati dalla UE e il 50% stanziati dalla Regione Piemonte.

Regione Autonoma Valle d’Aosta: ha previsto uno stanziamento ue per un ammontare di 32.175.000 euro di finanziamento dalla UE e quindi per un monte di spesa del doppio (64 milioni).  Il suo POR FESR è stato approvato dalla Commissione UE il 13 Febbraio 2014. 

Regione Liguria: il POR FESR Liguria, che ha come il Veneto le elezioni del consiglio Regionale il 31 Maggio, ha però già visto approvato dalla UE il proprio POR FESR 2014 2020. Lo stesso vede una cifra stanziata pari a 392 milioni di euro (metà corrispondono al contributo UE).
La Regione Liguria ha emesso il primo bando POR FESR 2014 2020 il 29 aprile 2015.

Regione Emilia Romagna:  con la decisione CCI 2014 IT 6RFOP008 del 12 Febbraio 2015 la UE stanzia, contestualmente ad un importo di pari entità della Regione Emilia Romagna, 481 milioni di euro (totale circa 963 milioni di Euro) per il periodo 2014 – 2020 del POR FESR.

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha presentato alla UE un piano PO FESR 2014 -2020 per un totale di 230 milioni di euro, circa. Di questa cifra attende l’approvazione UE per il finanziamento a fondo perduto della metà. Attualmente ancora la Regione non ha ricevuto la necessaria approvazione.

Regione Trentino Alto Adige: Provincia di Trento: ha realizzato un modello S3 come il Veneto sulla base di indicazioni UE (ancora da concludere) e ha ricevuto l’approvazione del proprio piano POP FESR il 12 Febbraio 2015 per uno stanziamento totale di circa 108 milioni dalla UE  (cifra comprensiva anche del cofinanziamento dell’amministrazione provinciale di TN). La provincia di Bolzano ha anche lei il suo POP Fesr approvato per un totale di circa 136 milioni di euro.

Come riflessione finale, possiamo dire che non siamo riusciti, come sistema Regione Veneto, ossia in tutte le sue componenti, a spendere tutte le risorse a disposizione del periodo 2017 – 2013, e, anche se avremo tempo fino al 31 dicembre 2015, con le elezioni diventa tutto estremamente complesso.
La media Europea di spesa è intorno al 61%, (dato 2014) con picchi come la Lituania che ha speso l’80,1% delle risorse a sua disposizione. Sempre nel 2014 la media di spesa Italiana si attestava intorno al 45% di spesa delle risorse disponibili come somma dei vari POR FESR regionali. Abbiamo migliorato un po’ la % portandoci intorno al 52% (dato di qualche mese fa), ma ancora lontani da risultati auspicabili.
Ad oggi la situazione è che entro il 31 dicembre 2015 il sistema Italia ha ancora 12 miliardi da spendere e rendicontare (dati elaborati CGIA Mestre e Governo) della programmazione 2007 – 2013 (PON compresi), cosa che sarà assai difficoltosa, 
E questo anche se siamo anche capaci di performance superiori alla media europea di spesa: la prima regione in Italia con maggiore capacità di spesa dei fondi POR FESR è la regione Emilia Romagna che Luglio 2014 ha certificato (con controllori dei conti accreditati) la spesa del 72,59% delle proprie disponibilità relative al periodo 2007 - 2013.

Partiamo “con handicap” con la programmazione 2014 - 2020 (che avrà anche lei due anni di proroga alla fine) con quasi due anni di ritardo sull’inizio previsto di spesa (1 gennaio 2014) che altre nazioni europee hanno rispettato.

Ma cosa succede se non li spendiamo tutti?
Dall’articolo 93 del regolamento 2006 cito:
“La Commissione procede al disimpegno automatico della parte di un impegno di bilancio connesso ad un programma operativo […] per la quale non le è stata trasmessa una domanda di pagamento ai sensi dell'articolo 86, entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello dell'impegno di bilancio nell'ambito del programma”.
Conosciuto come articolo del “disimpegno automatico”. 
Tradotto, quelli che non riusciamo a spendere, per legge approvata, entro il 31 dicembre di due anni seguenti la fine del programma (per il 2007 – 2012, appunto il 31 dicembre 2015) ce li tolgono. E non li re-impegnano nelle successive programmazioni. Al netto di accordi politici o di richieste particolari sulle quali la UE eventualmente può decidere.

Resta a tutta la società civile, unitamente alle PA, pur considerando i vincoli amministrativi e le difficoltà burocratiche, fare ogni sforzo possibile per recuperare il tempo perduto. Perché, se è possibile che il “sistema di governo” abbia avuto qualche problema, è anche vero che l’incapacità dei soggetti beneficiari della nostra Regione di presentare progetti validi e credibili e di spendere correttamente  è ancora troppo alta.
E questa è una responsabilità di tutti. Innovazione, miglioramento, coraggio sono le qualità che dovremmo sviluppare oltre al coinvolgimento di professionisti validi. Queste qualità avranno uno sviluppo se si prendono direzioni che abbandonano le strade del campanilismo e aprono ai network e alla condivisione. E’ tempo di cambiare modello e di crescere in maniera sostenibile e migliorando socialmente, di cercare obiettivi condivisi e di lasciare la paura in un cassetto. Specialmente per il Veneto: la regione con un numero di microimprese superiore a tutte le regioni del mondo. Mani e cuore. Mettiamoci anche un po’ di testa. E inoltre cominciamo a pensare ora ai progetti, quando arriveranno i bandi, sarà utile essere già pronti.
Nei prossimi post, vi riassumerò il contenuto del POR FESR Veneto 2014 - 2020 e i relativi possibili bandi futuri. 
Stay tuned!!!!

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