sabato 18 aprile 2015

Fondi UE e cultura.


Seppur il Governo Italiano, dal 2011 ad oggi, si mantenga, sostanzialmente, sul suo basso apporto alla cultura (trattasi di 1,5 miliardi di €/anno, che è lo 0,20 del PIL) il taglio arriva indiretto. Operato da chi, fino a ieri mecenate per un valore complessivo sei volte superiore all’apporto governativo, si trova oggi schiacciato nella legge di stabilità e nella spending review. Regioni, comuni e le morenti province, già nel 2012 hanno dovuto ridurre la spesa sulla cultura di circa 7,2 Miliardi di €. Nel 2015 (oggi) la legge di stabilità, varata dal Governo Renzi, aumenta la fiscalità (in maniera importante) alle Fondazioni Bancarie. Questo inciderà pesantemente anche sulle prossime erogazioni che questi enti, molto importanti in chiave locale, fino a ieri hanno erogato.
Il sistema culturale, fondamentale per ogni paese, è ineludibile per un paese come il nostro che possiede, da solo, opere artistiche e culturali forse superiori al 50% di tutte quelle presenti nel globo terrestre e che è basato su istituzioni internazionali e grandi, ma anche su un fertilissimo micro tessuto di associazioni, società e cooperative che producono cultura dal basso.
Tutti questi, grandi e piccole entità, in attesa che cali la miopia governativa, dovrebbero strutturarsi in maniera differente se non vuole soccombere. Asciugarsi, modernizzarsi (in senso di proposte collegate alle nuove tecnologie, ad esempio: una bella startup di Milano, pensata e costruita da un ragazzo di Napoli, è Movieday http://www.movieday.it/ ) e adeguare, come mix, diverse fonti di finanziamento. Anche perché con la crisi molto presente, c'è un calo generalizzato di pubblico e quindi anche gli introiti dai ticket non coprono quasi mai le spese.

In questo scenario, a volte paradossale (la cultura e l'arte sono motori economici in nazioni più "povere" di contenuti rispetto a noi), fra le fonti di finanziamento, i Fondi Europei possono fare la loro parte.
E direi che una parte di Italiani lo ha capito e già ci difendiamo benino.

Nello scorso invito del programma EUROPA CREATIVA, sotto programma Cultura (call EACEA -32-2014, scaduto a Ottobre 2014) la componente italiana relativamente ai progetti approvati è importante.
Il programma del bando riportato era strutturato in due categorie: progetti di cooperazione su piccola scala, che prevedevano la presenza di un responsabile del progetto e di almeno altri 2 partner stabiliti in almeno 3 diversi Paesi ammissibili:  in questo settore il contributo europeo poteva arrivare al massimo, per ogni progetto approvato, a 200mila euro, pari a non più del 60% dei costi ammissibili previsti in ogni progetto; e i progetti di cooperazione su larga scala, che prevedevano la presenza di un responsabile del progetto in un paese e di almeno altri 5 partner stabiliti in almeno 6 diversi Paesi partecipanti al programma Europa creativa; in questa seconda famiglia di progetti il contributo europeo massimo  arrivava alla ragguardevole cifra di 2 milioni di euro, pari a non più del 50% del bilancio ammissibile.

Fra gli 80 progetti finanziati complessivamente sulle due categorie, 11 sono Italiani: l’Italia risulta in questo caso la prima nazione come numero di progetti approvati.
Vediamo un po’ più in dettaglio:

Cooperazione su piccola scala: 
su 476 proposte ricevute per progetti di cooperazione su piccola scala, la Commissione UE ha selezionato 64 progetti /13,4%), di cui 9 italiani (14%):

Contact zones dell’associazione culturale Margine operativo (Roma);
Theatres for All della Provincia di Forlì-Cesena;
Skills, Practice and Recruitment of European musicians for tomorrow. Audience Development in classical music della Fondazione Gustav Mahler Musica e Gioventù;
POP DRAMA: Circulating of European Playwriting through people's choice del Centro Diego Fabbri;
Fabulamundi. Playwriting Europe – Crossing generations di PAV Snc di Claudia di Giacomo e Roberta Scaglione;
Developing archaeological audiences along the Roman route Aquileia-Emona-Sirmium-Viminacium della Fondazione Aquileia;
Between Arts and Creativity di Onestage performing arts project;
SENSES: the sensory theatre. New transnational strategies for theater audience building dell’Università degli Studi di Milano;
All Strings Attached: Pioneers of the European Puppetry Behind the Scenes del Comune di Cividale del Friuli.

L’Italia si è distinta per il più alto numero di proposte selezionate, 9, seguita da Francia (8), Regno Unito (8), Belgio (6) e Germania (6).

Cooperazione su larga scala: in questa categoria con cifre più alte su 127 proposte ricevute per progetti la Commissione UE ha selezionato 16 progetti (12,6%), di cui 2 italiani (12,5%):

LPM 2015 > 2018 - Live Performers Meeting di Flyer communication Srl;
EU COLLECTIVE PLAYS! del Teatro Stabile delle Arti Medioevali- Società Cooperativa.

L’Italia, in questa categoria presa singolarmente, si trova al terzo posto per il numero di progetti su larga scala selezionati, insieme a Belgio e Paesi Bassi, preceduti al primo posto dalla Francia, con 4 progetti selezionati, e al secondo posto dal Regno Unito, con 3 progetti selezionati.

Notate inoltre come i beneficiari sono di tipo diversificato: faccio questa distinzione non tanto come caratteristica del bando, definita dai formulari e dalle regole, ma come possibilità, non solo amministrazioni pubbliche o Università ma anche srl, associazioni, cooperative e/o fondazioni possono partecipare e vincere.

Allego per chi desidera i link dove trovate le schede prodotte dalla UE con tutti i progetti approvati, completi dei Partner coinvolti, cifra di progetto, cifra finanziata e % di finanziamento su progetto.

https://eacea.ec.europa.eu/sites/eacea-site/files/2.coop_1_selectedprojectsinclpartners.pdf

https://eacea.ec.europa.eu/sites/eacea-site/files/2.coop_1_selectedprojectsinclpartners.pdf

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